Anarchia è potere

Anarchia è potere

Ho provato imbarazzo, sconcerto e meraviglia, quasi divertimento, se non fosse stato tutto tremendamente vero.

Sabato scorso, 28 febbraio, presso la prestigiosa sala San Carlo del Museo Civico di Teramo, il Fondo Ambientale Italiano ha organizzato, nell’ambito degli appuntamenti del FAI Salotto, un incontro dal titolo “La cultura tra coordinamento istituzionale e soggettività sociale

Gli ospiti autorevoli hanno animato un dibattito interessante anche se non sempre coerente con il tema della serata tuttavia, senza dubbio, il più atteso era l’assessore regionale alla cultura il governatore Luciano D’Alfonso.

Il Presidente ha affrontato il tema della cultura presentando la propria idea di democrazia partecipativa: un minore intervento pubblico ed un finanziamento dei soggetti privati rivolto al merito ed alla valenza delle iniziative proposte dai soggetti promotori fino a giungere, in un classico retorico climax ascendente, alla sconvolgente rivelazione inaspettata “la volontà di rimettere le ali al cammino dell’ex manicomio, in quanto patrimonio straordinario”, impegnandosi per la convocazione di una riunione con il sindaco e il direttore della Asl “affinché diventi il luogo di una grande memoria e abbia la capacità di esprimere ancora un servizio per la domanda di cura”.

Scroscianti applausi bipartisan in sala, giubilo e conformismo collettivo alle moderne e messiache rivelazioni.

Non sono passati molti mesi da quando, in campagna elettorale, da soli, con la lista “Prospettiva Comune” abbiamo sostenuto l’esigenza di avviare un dibattito pubblico per il recupero di un bene storico architettonico come l’Ex Ospedale Psichiatrico.

Sono tre anni che chiediamo, con diverse iniziative, un percorso che preveda che un project financing riconsegni alla città un opera pubblica, per una volta il recupero e il restauro e non lo sventramento di piazze o colline per parcheggi non ultimati.

Rileggo ancora con piacere nel nostro programma elettorale la strada disegnata per l’istituzione di un museo della mente che oggi in molti ripetono ma che ieri nessuno decantava.

Dovremmo dunque essere contenti e soddisfatti se non fosse che lo stesso Sindaco che dovrebbe occuparsi di tutta l’operazione, in realtà non è ancora in grado di convocarci dopo l’applicazione disinvolta di ordinanze di chiusura del nostro circolo culturale; anche il partito dello stesso governatore quello “Democratico” non ha avuto alcun interesse a difendere l’esplicito abuso dello strumento amministrativo.

Il decisionismo è il contrario della democrazia e non riteniamo che ci sia l’esigenza di superuomini quanto invece di buoni amministatori, espressione di una politica radicata ed onesta.

Non rinunceremo a questa battaglia perchè questa città ci appartiene e quando il potere diventa ridicolo e buffo rischia di restare impudicamente nudo.

Rincuora, una volta tornati a casa, ridire dei figuranti che oggi ci governano ricordando con in altre occasioni Pier Paolo Pasolini.

Nulla è più anarchico del potere. Il potere fa praticamente ciò che vuole, e ciò che il potere vuole è completamente arbitrario, o dettatogli da sue necessità di carattere economico che sfuggono alla logica comune. Io detesto soprattutto il potere di oggi. Ognuno odia il potere che subisce, quindi odio con particolare veemenza il potere di questi giorni”

Giorgio Giannella

Promotore di Prospettiva Comune